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20142015
Giacomo De Vito nasce nel 1976 a Milano.
Nel 2006 si è diplomato in illustrazione allo IED, l’Istituto Europeo di Design. Da lì a poco le sue opere iniziano a palesare l’interesse per il cubismo e l’espressionismo, rimanendo caratterizzate da una spontaneità che conserva la brutalità dell’ispirazione. Nel 2010 si tiene la sua prima mostra personale, dal titolo “Maschere e Trasfigurazioni”, curata da Françoise Calcagno, mentre nel 2012 partecipa a “Lo Stato dell’Arte”, Padiglione Italia, Biennale di Venezia, a cura di Vittorio Sgarbi con la presentazione di Jean Blanchaert.
Le tecniche di cui si avvale sono l’acrilico e il pastello ad olio, impiegati sia su carta che su tela. Il linguaggio di De Vito privilegia i colori accesi, aspri, antinaturalistici, i volumi semplificati dai contorni pesanti, frutto di un segno aggressivo, irregolare, deformato. Le disarmonie e le alterazioni affermano un’estetica primitiva, rude, perturbata, volta ad esprimere la propria interiorità senza edulcorazioni o idealizzazioni.
Del 2018 è la mostra “Burning down the house” presso la Galleria Gli Acrobati a Torino, curata da Francesco Sena. Nella serie di lavori più recenti l’artista impiega anche la tecnica del collage, sovrapponendo alla pittura tessuti di vario genere.
Giacomo De Vito vive e lavora a Torino.