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2024

Sogni

Odonchimeg Davaadorj, Edi Dubien, Julia Haumont, Giusy Pirrotta

a cura di: Andrea Busto
date: 12 settembre - 15 dicembre 2024
orari: gio-dom | dalle ore 14,30 alle ore 19,30

La mostra prende spunto dalla riflessione per cui tutti abbiamo necessità di avere dei ricordi e di conservare quelli dell’infanzia in un luogo mentale, segreto e intimo. Un’infanzia vissuta, immaginata, desiderata o mai avuta. Gli artisti riflettono spesso in modo psicanalitico su questo momento della vita che può rappresentare per ognuno di noi un passaggio vitale crudele, dolce, differente e importantissimo.
Dal ricordo scatenante della madeleine proustiana parte la riflessione sul mondo meraviglioso dei ricordi dell’infanzia e della fanciullezza. Una sorta di delicata nostalgia, un desiderio mai sopito di continuare in quello stato di grazia, una voglia di rivivere in altro modo quel momento particolare della vita, alberga negli artisti invitati che lo hanno idealizzato e ne hanno fatto il perno centrale della loro ricerca.

In Odonchimeg Davaadorj è la famiglia lontana che genera ricordi e desideri espressi in nuclei precisi di corpi accoppiati da cui si generano famiglie e situazioni affettive.

Tutto in Edi Dubien è una ricerca intima, uno scavo esistenziale di sé stessi: l’età adulta come l’infanzia sono solo fasi e modi di rinegoziare il nostro rapporto con la natura, di esplorarne i confini, di spostarne i limiti, di cambiare punti di vista tradizionali.

C’è qualcosa in Julia Haumont di impalpabile, inafferrabile e delicato, frutto di molteplici e casuali accostamenti di materiali, linee, colori. Le sue sculture in ceramica sono bambine assorte nei propri pensieri malinconici: non sapremo mai se il loro gioco è finito o se non è mai iniziato.

Giusy Pirrotta inserisce il suo mondo personale nelle radici profonde della tradizione e delle pratiche magiche ancestrali in cui la fantasia dei bambini può dare spazio ai sogni e ai desideri, anche quelli peggiori, in forma di incubi.

L’affresco globale che scaturisce da questa mostra è quello di un’infanzia interrotta in cui ognuno vorrebbe ritrovare silenzio e serenità, lontananza e alienazione da questo mondo che ci atterrisce e ci turba profondamente.

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con il contributo di