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2023
Il percorso espositivo della mostra di “Nino Migliori Variazioni sulla fotografia” si snoda attraverso più di settanta anni di produzione artistica con un focus originale che raggruppa le opere in riferimento agli elementi determinanti nel processo creativo. Abbandonando la classica configurazione cronologica o la consueta divisione per approccio concettuale, sperimentale o realista, il percorso vuole evidenziare le infinite variazioni sulla fotografia realizzate da Nino Migliori grazie agli elementi del tempo, del segno e dello spazio.
Ciò che di straordinario c’è nella sua opera è la capacità di andare oltre le consuetudini del linguaggio fotografico per indagare ogni possibile variante e scardinare le formule del conosciuto. Immaginazione e curiosità lavorano tutt’oggi nella mente di Migliori, una mente forgiata nelle frequentazioni dell’arte informale e nell’epoca del passaggio dalla fotografia come documento alla fotografia come espressione artistica.
Ogni lavoro rappresenta un modo di sovvertire lo scibile fotografico e affrontare nuovi cammini, nuovi utilizzi, forzando fino all’impossibile ciò che lo strumento della fotografia porta in sé. Il concept della mostra vuol far entrare il visitatore nella mente poliedrica e rivoluzionaria di Migliori, accompagnandolo nel percorso espositivo come in una visita guidata tra i meandri del pensiero dell’artista.
LA MOSTRA
Tutti gli elementi primari rientrano comunque nel suo processo creativo. Nulla di nuovo nell’impianto di partenza, cioè: luce, spazio e tempo. Gli strumenti del mestiere canonici (fino a vent’anni fa)
cioè: pellicola, carta sensibile, sviluppo, fissaggio, acqua, calore. E, infine, la perizia tecnica di base, cioè: chimica, fisica, ingranditore, camera oscura, manualità, controllo. Gli ingredienti della ricetta sono sempre gli stessi, ma nelle mani di un rivoluzionario come Nino Migliori conducono a esiti sorprendenti. La combinazione dei fattori viene, infatti, elaborata da una mente sconfinata, che ascolta il sé in tutte le sue modulazioni, e recepisce gli stimoli esteriori come un inno alla vita.
E adesso pensate al laboratorio di un alchimista, ossessionato dal potenziale espressivo dei materiali che ha a disposizione, ma anche compulsivamente interessato alle varianti inesplorate del linguaggio che con questi coefficienti si può significare. La convergenza fra queste due pulsioni irrefrenabili spinge contro le pareti delle norme della fotografia, rompe i muri accademici, costruisce ponti, connette gli opposti, cerca l’impensabile. Associate, infine, tale sillogismo a un artista come Nino Migliori che, ineluttabilmente, aggiunge senso e incanto a tutto ciò che tocca. La sua immaginazione è nutrita dalla curiosità, la sua visione è fertilizzata dai saperi, il suo pensiero è audace e il suo spirito è accogliente.
Ecco che questa ricetta ora è tanto completa, quanto imprevedibile nei suoi esiti. L’unico modo per venirne a capo è osservare la produzione artistica che ne consegue. E lo faremo con riferimento alla mostra Variazioni sulla fotografia. Un titolo che vuole suggerire i tanti mondi esplorati da Nino Migliori e i sublimi risultati di settant’anni di ricerca.
Sue opere sono conservate presso: MamBo – Bologna; Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea – Torino; CSAC – Parma; Museo d’Arte Contemporanea Pecci – Prato; Galleria d’Arte Moderna – Roma; Calcografia Nazionale – Roma; MNAC – Barcellona; Museum of Modern Art – New York; Museum of Fine Arts – Houston; Museum of Fine Arts – Boston; Musée Reattu – Arles; SFMOMA – San Francisco, The Metropolitan Museum of Art e MOMA – New York; Maison Européenne de la Photographie – Parigi ed altre importanti collezioni pubbliche e private.
Con il contributo di
Con il patrocinio di
NOTE:
Mostra e Catalogo realizzati in collaborazione con la Fondazione Nino Migliori di Bologna