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2023

Contessa di Castiglione

Fotografie di Pierre-Louis Pierson

a cura di: Andrea Busto
date: da giovedì 28 settembre a domenica 17 dicembre 2023
orari: dalle ore 14,30 alle 19,30

Virginia Elisabetta Luisa Carlotta Antonietta Teresa Maria Oldoini, coniugata Verasis Asinari e storiograficamente nota come Contessa di Castiglione (Firenze, 23 marzo 1837 – Parigi, 28 novembre 1899), è stata una nobildonna e agente segreta italiana.
Cugina di Camillo Benso, conte di Cavour, fu considerata tra le donne più belle e affascinanti della sua epoca. La sua attività di spionaggio e diplomazia si sviluppò nel contesto di importanti avvenimenti
dell’epoca: il Congresso di Parigi del 1856, la seconda guerra d’indipendenza e le trattative di pace della guerra franco- prussiana. Per questa attività e per la sua indole anticonformista ebbe fra gli uomini
importanti dell’epoca numerosi amanti, fra cui l’imperatore di Francia Napoleone III.
Il Museo Ettore Fico è lieto di presentare la prima mostra italiana di una delle più grandi figure della storia della fotografia: la Contessa di Castiglione. Questa importante mostra personale comprende oltre cinquanta rari ritratti della contessa dal 1850 al 1890. Diretti e messi in scena dalla stessa Contessa e realizzati in collaborazione con il fotografo di studio Pierre-Louis Pierson, questi “autoritratti” sono alcune delle immagini più straordinarie della storia della fotografia, precursori della fotografia di moda e dell’autoritratto performativo. Oggi viviamo in un mondo di selfie e social media: un mondo Instagram di identità costruite, performance e travestimenti.
Ma prima di tutto questo, prima delle supermodelle e degli influencer – 150 anni fa – una delle figure più radicali del XIX secolo ha aperto la strada a nuove forme di fotografia di moda e concettuale: l’autofiction. In centinaia di ritratti prodotti in un periodo di decenni, la Contessa ha messo in scena scenari e interpretato ruoli diversi, per presentare personaggi e personalità diverse e per riflettere identità multiple, fluide e non fisse. Nonostante decenni di attività, le fotografie della Contessa sono incredibilmente rare in quanto sono state realizzate pochissime stampe che, in vita, aveva scelto di non divulgare.In effetti, le principali mostre del suo lavoro si sono svolte solo alla fine del XX secolo al Musée d’Orsay di Parigi nel 1999 e poi al Metropolitan Museum di New York nel 2000. La maggior parte
del suo lavoro è ora nella collezione del Metropolitan Museum di New York. La mostra presenta alcune delle immagini più famose della contessa, nonché una sua squisita fotografia dipinta, di recente scoperta, che sarà esposta per la prima volta.

La mostra comprende stampe d’epoca e stampe appositamente realizzate nel 1900 per il suo grande
ammiratore, il poeta simbolista Robert de Montesquiou, amico/nemico di Proust, e primo dandy della storia, che ha trascorso tredici anni della sua vita a scrivere la sua biografia della Contessa e pubblicata come La Divine Comtesse nel 1913. Questa è una mostra che ricollega la figura della Contessa alla città di Torino in cui ha vissuto molti anni, della sua vita come stretta collaboratrice del cugino il conte di Cavour e del re Vittorio Emanuele II per promuovere l’unita d’Italia in Francia. Divenuta l’amante di Napoleone III la Contessa oltre a essere stata una delle donne più desiderate del suo secolo, è stata anche un importantissimo “ingranaggio” per la riunificazione risorgimentale del nostro Paese. Pierre-
Louis Pierson è probabilmente il più “contemporaneo” di tutti i fotografi del diciannovesimo secolo in quanto “strumento” della volontà della Contessa al pari di altri al servizio di grandi artisti contemporanei come Armin Linke per Vanessa Beecroft. Egli si inserisce a pieno titolo nel novero degli artisti fotografi e pionieri della fotografia contemporanea come William Henry Fox Talbot, Roger Fenton, Julia Margaret Cameron, Charles Negre e Gustave le Gray, ma nessuno è stato più influente o rilevante, per i fotografi di oggi, come la Contessa di Castiglione. La Contessa è senza dubbio il fotografo più radicale e contemporaneo del diciannovesimo secolo. Oggi, la sua rilevanza è ovunque. Si trova all’inizio di una linea di autoritrattisti concettuali, performativi e inventivi come Claude Cahun, Francesca Woodman, Hannah Wilkie, Jo Spence, Sophie Calle, Gillian Wearing, Cindy Sherman e Tracey Emin, ed è fonte d’ispirazione per numerosi giovani artisti, tra cui Zanele Muholi e Heather Agyepong. L’opera è incredibilmente rara, il che rende questa un’importante opportunità espositiva tale da essere un evento imperdibile per Torino, per gli appassionati di fotografia storica e contemporanea e per gli amanti della moda e del costume. I ritratti provengono da tre periodi principali: 1856–57, 1861–67 e 1893–95 e
la mostra ci accompagna in un viaggio che va dalla Contessa nel fiore degli anni – vestita e feticizzata come la donna più bella della sua età, attraverso immagini in cui ha tentato di rivendicare i trionfi precedenti – a immagini tardive cariche di emozione che suggeriscono, non solo lo sbiadimento della sua bellezza, ma anche il trauma psicologico di non essere più desiderabile e ricercata. Dopo le maschere glamour delle sue prime fotografie, queste strazianti immagini tardive e successive forniscono un ritratto devastante della perdita della bellezza e dell’inaccettabile invecchiamento di una “diva” ante-litteram.